Signor Cavallo
Il signor Cavallo nasce il 4 Aprile del 1961 in un fienile del Varesotto dall’accoppiamento di una puledra andalusa e uno stallone di Buccinasco. Trascorre un’infanzia spensierata e felice a lavorare come bestia da soma per l’allevatore Pino Gilardetti – Cavallo lo ricorderà sempre con affetto.
Sul finire degli anni ’60, sull’onda del movimento sessantottino, decide di cambiare tutto. Abbandona la provincia per trasferirsi a Torino: assunto come operaio alla Fiat Mirafiori trascorre le giornate in catena di montaggio e le notti a studiare Marx e scrivere poesie.
Diventa maoista e si distingue per alcune azioni plateali durante le proteste indette dai sindacati: una volta si incatena ai cancelli della fabbrica, un’altra viene immortalato mentre caga davanti alla villa Agnelli.
Nel ’79, a seguito di una rissa nella quale spacca tutti i denti ad un collega con una zoccolata, viene licenziato dalla Mirafiori ed è costretto, ancora una volta, a ricominciare. Sono gli anni del riflusso: deluso dalla rivoluzione mancata, abbandona la politica e si avvicina al movimento post punk.
È un periodo bellissimo, fecondo e terrificante allo stesso tempo: inizia a flirtare con la musica, fonda gli Equinox (1980-1982) e gli Hors direction (1981-1984), gruppi minori della scena post punk, scrive un pezzo per i Diaframma – lo stupendo Cuore di fieno – coi quali suona come turnista fino all’85, ma in quegli stessi anni inizia a fare uso di eroina – all’inizio, su consiglio di un luminare della scienza veterinaria, se la inietta nelle gengive per tenere a bada il tremendo mal di denti che lo affligge – poi comincia a farne un uso smodato, a botte da 6/700 grammi, sparandosela dappertutto, fino a perdersi nel gorgo della “robba”.
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Cavallo lascia Torino nell’89 per disintossicarsi in una clinica nelle Marche. Non sappiamo molto sugli anni successivi: la morte del padre stallone, la vita in campagna, il metadone, la pittura a olio, una lenta rinascita spirituale. Ritroviamo Cavallo nel 2013 ad Agliana, in provincia di Prato, è un animale cambiato.
Dipinge, si dedica con costanza alla meditazione e allo yoga e gestisce un’associazione culturale che tenta di dare una speranza ai giovani del territorio, tra difficoltà e disinteresse da parte delle istituzioni.
È qui che le strade del signor Cavallo e di Frigoproduzioni si incrociano. Cavallo vede Socialmente in scena al Moderno e ne rimane folgorato: scalpita e nitrisce soddisfatto per tutto lo spettacolo, galoppa in camerino dopo gli applausi e l’intesa coi ragazzi è immediata.
Decide di investire nel progetto, finanzia tutti i lavori e li segue, data dopo data, diventando tour manager del gruppo e confidente privato di ciascun componente.
Gli zuccherini di Cavallo allietano le tournée e addolciscono le tensioni interne, il suo ruolo di mediatore diventa fondamentale.
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Ecco, diciamola in breve: Cavallo diventa il quinto Frigoproduzioni